Arcari e Danesi dal 2008 inizia a produrre Franciacorta con il "metodo SoloUVA" (senza zuccheri esogeni).
SOLOUVA, UN METODO PENSATO
PER IL TERRITORIO
Questo titolo è sintesi della peculiarità del processo produttivo, ne definisce la genesi e pone allo stesso tempo l’obiettivo da raggiungere.
Dal punto di vista tecnico "SoloUVA" è un metodo con il quale vengono prodotti vini a rifermentazione in bottiglia senza la consueta aggiunta di zucchero di canna sia per provocare la seconda fermentazione sia per dosare il vino dopo la sboccatura. Anzichè il saccarosio (zucchero di canna o barbabietola) viene utilizzato il mosto delle stesse uve, ricco, in modo naturale, di zucchero.
Dal 2008
ESPRESSIONE DEL TERRITORIO
Perché utilizzando questo processo possiamo affermare che i vini sono pura espressione del territorio nel quale vengono prodotti?
Perché nella bottiglia, nel nostro calice, non è stato aggiunto nulla di estraneo a parte l’uva, inoltre il processo è stato sperimentato e poi certificato in Franciacorta, uno tra i distretti spumantistici italiani che si distinguono per caratteristiche e particolarità morfologiche.
Nonostante la modesta estensione del territorio franciacortino (circa 2.800 ha) in questo piccolo fazzoletto di terra si alternano, determinati dall’origine geologica della zona, suoli con caratteristiche molto diverse tra loro: le differenti altitudini dovute alla presenza di colline e di zone pianeggianti, l’esposizione dei vigneti a tutti i punti cardinali e la vicinanza al lago d’ Iseo ne comportano la grande varietà.
Queste caratteristiche, soprattutto quelle legate alle tipologie del suolo, determinano risultati diversi di vigna in vigna.
In che modo si possono ritrovare nel vino le caratteristiche di una particolare vigna, di una determinata zona?
Il metodo Solouva può essere la strada da percorrere?
All’inizio degli anni sessanta, i produttori franciacortini, pionieri nella produzione di quello che è poi diventato uno dei vini più rinomati in Italia, hanno “semplicemente” applicato il modello produttivo francese della Champagne.
Questi tradizionali vini sono prodotti creando un vino base da uve non completamente mature, in seguito imbottigliato con l’aggiunta di lieviti e zucchero per provocarne la seconda fermentazione. Dopo un periodo di maturazione a contatto con i lieviti, il vino viene degorgiato e reso limpido. A questo punto, tranne che per i vini dosaggio zero, viene aggiunto uno sciroppo composto da vino e zucchero creando diverse tipologie di gusto (extra brut, brut, extra dry……).
Va considerato che questo metodo è nato e si è evoluto in Francia dove gli spumanti sono tradizionalmente prodotti in un clima continentale, in territori molto più freddi rispetto al clima della Franciacorta che è invece un clima alpino ma mitigato dalla presenza del lago d’Iseo.
Nonostante questa fondamentale diversità, anche in Franciacorta, le uve sono vendemmiate prima della loro completa maturazione fenologica, quando gli acini presentano alti livelli di acidità e basso grado di zuccheri naturali.
In Franciacorta, l’approccio si è basato, come d’oltralpe, sul modello che prevede l’utilizzo dello zucchero di canna, usato per la fermentazione in bottiglia, per compensare i livelli di acidità elevati del vino, determinati dalla raccolta prematura delle uve e per raggiungere la dolcezza desiderata. La quantità di zucchero associata ai lieviti determina inoltre il grado finale di alcool.
LA MATURAZIONE DELL'UVA
Ma perché utilizzare lo zucchero (saccarosio) quando in realtà le uve in Franciacorta raggiungono una piena maturità e quindi risultano esserne ricche in modo naturale?
A maturità fenologica, l’uva, oltre che ad essere ricca di zucchero, sviluppa i composti fenolici del vino, elementi che donano al vino colore, profumo e consistenza. Solo in questa fase le uve riescono ad esprimere le caratteristiche della propria varietà e soprattutto della propria provenienza. In questo modo si possono rintracciare nel frutto le peculiarità di quei suoli tanto differenti che connotano la Franciacorta.
Con questi presupposti il team di SoloUVA ha iniziato nel 2008 l’ utilizzo di mosto d’uva - messo da parte durante la vendemmia per innescare la seconda fermentazione. Lo stesso mosto viene poi utilizzato per un eventuale dosaggio in liqueur.
Maturità delle uve e utilizzo del mosto delle stesse in tutte le fasi di vinificazione: un vero e proprio rinnovamento.
Nuovi Franciacorta
I Franciacorta creati con questo processo, come quelli di Arcari e Danesi, sono vini prodotti senza l’aggiunta di componenti estranei all’uva (zucchero di canna), vini che colpiscono per la ricchezza di frutto e struttura, caratteristiche che si possono certamente attribuire alla vendemmia di uve mature.
Con lo sviluppo e l’evoluzione del metodo SoloUVA, è emersa una nuova categoria di Franciacorta.
Sono Franciacorta diversi.
Rappresentano una nuova e pura espressione del territorio e sono la manifestazione della nostra sensibilità per la Franciacorta che invitiamo tutti a visitare per scoprirne le bellezze, il paesaggio, la gente e naturalmente i vini.